ISTAMINA E AMMINE BIOGENE
Istamina la più studiata delle ammine biogene
Come abbiamo approfondito nel capitolo dedicato all’apparato digerente, uno dei tre macro elementi è rappresentato dalle proteine.
Sappiamo che le proteine una volta ingerite vengono scomposte in 20 aminoacidi ed assimilate dai villi intestinali.
Purtroppo se, prima che ciò accada, le proteine sono aggredite da microrganismi come batteri o funghi, possono subire una degradazione (tecnicamente definita decarbossilazione) in grado di produrre dei composti azotati chiamati ammine biogene.
Tali composti sono altamente dannosi per la nostra salute perché alterano il nostro sistema immunitario, attivano una risposta infiammatoria sistemica e modificano diverse funzioni del nostro corpo. Azioni queste capaci di promuovere il tumore.
Le ammine biogene più attive sono l’istamina, la putrescina, la cadaverina, la spermidina e la spermina e derivano da alcuni degli aminoacidi maggiormente presenti negli alimenti di origine animale.
Elenco aminoacidi e relative ammine biogene
Arginina |
Putrescina-Spermidina-Spermina |
Istidina |
Istamina |
Ornitina |
Putrescina |
Lisina |
Cadaverina |
Come potete evincere dai nomi assegnati dai ricercatori, tali ammine biogene
causano la putrefazione delle proteine e sono la causa del cattivo odore e del pessimo aspetto di alimenti come carne e pesce che non sono stati correttamente conservati. La più potente delle ammine biogene è l’istamina, il cui effetto sul nostro corpo aumenta esponenzialmente in presenza delle altre ammine biogene
. Le ammine come la putrescina, la spermidina, la spermina e la cadaverina, possono legarsi ai nitriti e trasformarsi in nitrosammine, elementi cancerogeni (argomento che tratteremo in un altro capitolo).
L’istamina
L’istamina oltre ad essere la più reattiva è anche la più studiata dalla ricerca medica ed è al centro degli interessi della case farmaceutiche. L'effetto dell'istamina più noto al pubblico è quello allergenico e quindi la risposta commerciale di questi grandi colossi, è stata quella di trovare degli inibitori (antistaminici) dei suoi effetti, senza però affrontare le cause che generano l’eccessiva presenza di istamina nel sangue, né tanto meno far conoscere i veri danni che questa ammina causa al nostro organismo.
Nel corpo l’istamina è prodotta naturalmente da cellule del sistema immunitario presente nel tessuto connettivo (pelle), nelle mucose del canale digerente e respiratorio come i granulociti basofili, i mastociti e le piastrine. Queste cellule secernono istamina, in quanto essa permette la vasodilatazione, predisponendo il tessuto alla riparazione ed al contrasto dei batteri patogeni, agevolando inoltre il lavoro delle altre cellule del sistema immunitario.
L’istamina stimola la produzione dei linfociti Th2 e dei mastociti proprio per migliorare la risposta immunitaria. Altra fonte di produzione naturale di istamina, si trova nelle cellule nervose, in quanto questa ammina biogena è anche un neurotrasmettitore in grado di agire sulla velocità di conduttività dei neuroni (aumentandone l’attività stessa). Studi recenti hanno confermato che troppa istamina è la causa dell’iperattività nei bambini e negli adulti, causando tra l’altro anche problemi nel ciclo sonno-veglia. Difatti alcuni istaminici, inibendo uno dei suoi ricettori (H1), provocano sonnolenza. Un’eccessiva presenza di istamina, causata dalla putrefazione delle proteine nell’intestino, può alterare molte funzioni del nostro corpo e danneggiarlo fino ad indurre (in casi gravi) anche alla morte. L’istamina agisce tramite alcuni recettori che sono presenti sia sulle cellule del sistema immunitario (inducendo una risposta specifica esagerata) che sui tessuti del nostro corpo, inducendo l’alterazione dell’omeostasi.
I recettori dell’istamina
L’istamina utilizza dei speciali recettori che sono presenti sulla superficie delle cellule, tramite i quali induce delle azioni specifiche nei tessuti del nostro corpo o per attivare un’azione da parte del sistema immunitario. Sono stati identificati 4 recettori dell'istamina ai quali sono stati attribuiti delle sigle: H1, H2, H3, H4.
Recettore H1 dell'istamina
- Agisce sulla muscolatura dell’intestino ileo (diarrea)
- Modula il ciclo circadiano (sonno-veglia)
- Agisce sulle cellule dei bronchi (inducendo broncocostrizione ed asma)
- Agisce sul tronco encefalico stimolando i centri del vomito.
Recettore H2 dell'istamina
- Agisce sul muscolo cardiaco (ritmo cardiaco)
- Stimola la secrezione di acido gastrico
- Proliferazione di linfociti Th2 e produzione di citochine.
Recettore H3 dell'istamina
- Agisce sul sistema nervoso centrale e periferico agendo come feedback, ovvero se è presente troppa istamina il corpo tramite questi ricettori inibisce la sintesi e quindi il rilascio di altre istamine.
Recettore H4dell'istamina
- Agisce sul midollo osseo e sulla milza, aumentando la produzione di eosinofili, mastociti, neutrofili e modulando la risposta immunitaria.
I danni dell’istamina
L’istamina può davvero essere annoverata tra quelle sostanze che personalmente definisco i distruttori del nostro corpo.
L’eccesiva presenza di istamina è il principale agente scatenante delle risposte allergiche e delle intolleranze alimentari. E’ causa del mal di testa, dell’acidità di stomaco, della diarrea, dell’infiammazione cronica, promuove la comparsa dei tumori, delle malattie autoimmuni, dell’Alzheimer, del Parkinson, dell’acidosi. Insomma l'istamina è implicata in qualche modo in tutte le malattie che conosciamo e nei prossimi capitoli apprenderemo nello specifico come agisce nella promozione di tali malattie. Proprio per questo motivo l’evoluzione ha messo a disposizione del nostro corpo delle armi formidabili che sono in grado d’inattivare tale ammina biogena: stiamo parlando di due enzimi, il Dao (diaminoossidasi) e il Hnmt (istamino-N-metiltransferasi).
Vediamoli insieme.
Le armi endogene contro l’istamina
I due enzimi si differenziano sostanzialmente per il luogo del nostro corpo dove sono presenti ed attivi. Il Dao è operativo specialmente nella mucosa dell’intestino tenue mentre il Hnmt è un enzima presente nei tessuti come la pelle ed il cervello.
Il Dao è essenziale per degradare l’istamina che si forma nell’intestino a causa della putrefazione delle proteine (per via della disbiosi) o per inattivare l’istamina che si trova negli alimenti che ingeriamo. Inoltre Il nostro corpo è in grado di riconoscere gli alimenti con troppe ammine (esempio del pesce andato a male) e tramite i recettori dell’istamina, attiva una maggiore secrezione dell’acido cloridrico per bloccare la loro produzione dal cibo ingerito. Se ciò non fosse sufficiente, il corpo dispone dei recettore H1, che agiscono sui centri del vomito e stimolano la muscolatura dell’intestino per indurre la diarrea. Tali sono le modalità con le quali il nostro organismo agisce e reagisce per eliminare queste ammine biogene dall’apparato digerente.
L’enzima Hnmt invece è presente nei tessuti periferici dove si trovano i mastociti, svolgendo il ruolo di regolatore della produzione di istamina da parte di tali cellule.
Come vedremo più avanti, l’eccesso di istamina può danneggiare i neuroni e per ovviare a tale inconveniente le cellule nervose possiedono il recettore H3, che in caso di eccessiva presenza di questa ammina biogena, inibisce i neuroni alla produzione di altra istamina.
Le armi esogene contro le ammine biogene
Il modo più efficacie di contrastare la formazione delle ammine biogene è assicurare il buono stato di salute dell’intestino. Si può contribuire a migliorare l’efficacia degli enzimi preposti all’inattivazione dell’istamina, ad esempio, con l’introduzione di alcune sostanze. Parliamo della vitamina C (acido ascorbico), della vitamina B6 (essenziale per la sintesi dell’enzima Dao) e della quercetina, un antiossidante naturale che stabilizza la produzione di istamina da parte dei mastociti.
Le armi endogene contro le altre ammine biogene
Il nostro intestino è in grado di ostacolare la formazione delle altre ammine (oltre l’istamina). Rileviamo la presenza anche del Mao (Monoamino Ossidasi) e del Pao (Poliamino Ossidasi), attivi contro le ammine biogene come la putrescina, la cadaverina la spermidina e la spermina. Inoltre l’intestino tenue, dove sono presenti i villi intestinali, è in grado di assimilare gli aminoacidi prima che vengano aggrediti dai batteri putrefattivi e fermentativi.
Le ammine esogene
Molti alimenti che siamo soliti mangiare, possono essere ricchi di ammine biogene e quindi possono sommarsi agli effetti negativi causati dalla disbiosi intestinale. Le ammine biogene, compresa l’istamina, sono presenti negli alimenti che hanno subito fermentazione o stagionatura e questo riguarda non solo i cibi di origine animale (che ovviamente ne possiedono in media di più) ma anche quelli di origine vegetale, come ad esempio la frutta troppo matura.
Gli alimenti ricchi di istamina sono i seguenti:
Formaggi fermentati (grana, pecorino, gruviera), bevande fermentate (vino e birra), crauti, insaccati, fegato, tonno, alici, sardine, salmone (freschi o surgelati), bottarga, crostacei, frutti di mare.
Inoltre ci sono degli alimenti che una volta ingeriti possono causare una maggiore produzione di istamina e vengono definiti alimenti liberatori di istamina e sono i seguenti:
Uovo (specialmente albume), molluschi, fragole, meloni, agrumi, pomodori, spinaci, cioccolata e derivati, alcool, caffè, bevande gassate (cola, spuma, sprite, etc.), noci, nocciole, mandorle, arachidi, lenticchie, fave.
Infine alcuni alimenti che aumentano l’assorbimento di istamina, ovvero gli amidi, alimenti ricchi di nitriti e bibite irritanti come l’alcool. Lo stesso effetto è prodotto anche da alcuni medicinali a base di acetilsalicilico (aspirina) e dagli antibiotici.