OSTEOPOROSI
L'osteoporosi è causata dall'acidosi che comporta una perdita di calcio dalle ossa
La denominazione di osteoporosi proviene dal greco osso poroso. Si tratta di una malattia sistemica dello scheletro, caratterizzata da una diminuzione della massa ossea e da un deterioramento della micro architettura del tessuto osseo, tale da indurre maggiore fragilità e conseguente rischio di fratture.
Difatti la parte esterna delle ossa (quella corticale) diventa più sottile, mentre quella interna, diminuisce il numero di celle spugnose di cui è composta (trabecole).
Esistono principalmente due tipi di osteoporosi (le altre sono molto rare): l'osteoporosi di 1° grado, ossia post menopausale e l' osteoporosi 2° grado di tipo senile (di cui parleremo più ampiamente). Nonostante la perdita di consistenza delle ossa riguardi un po’ tutto lo scheletro, i maggiori problemi li riscontriamo nei femori, nell’anca e nelle vertebre.
L' osteoporosi rappresenta indubbiamente il problema principale delle persone anziane, ed ognuno di noi (che ha la fortuna di avere genitori o nonni in età avanzata) è coinvolto in tale malattia.
Le statistiche confermano che assistiamo ad una vera epidemia. Attualmente in Italia 3.500.000 di donne e 1.000.000 di uomini soffrono di osteoporosi. Ogni anno si riscontrano 250.000 fratture, 80.000 dell’ossa dell'anca e 70.000 delle ossa del femore.
Il problema più grande delle fratture di questo tipo riguarda la fase post operatoria, sia per le complicanze riabilitative che per le percentuali sul tasso di invalidità e mortalità. Difatti l’80% delle persone che ha subito la frattura dell’anca non riesce più a salire le scale e il 50% di esse non riesce più ad essere autonoma. Per quanto riguarda il tasso di mortalità ad un anno dall’operazione, si registra una percentuale che oscilla dal 15% al 30% degli operati.
Per le fratture che riguardano le vertebre, le percentuali di malati sulla popolazione sono dell’11,5% delle donne dai 50 ai 54 anni ed il 35% delle donne dai 74 ai 79 anni.
Nel 20% dei casi si riscontrano alterazioni morfologiche vertebrali (dopo i 65 anni). Questo tipo di fratture oltre al dolore, causa la diminuzione dell’altezza, la deformità, l’immobilizzazione a letto, la distorsione della figura corporea e la riduzione della funzionalità polmonare.
Le cause dell’osteoporosi
Le cause che portano all’osteoporosi non sono di tipo accidentale. Ovvero non esiste un’ora zero da attribuire a tale malattia. In realtà ai malati è diagnosticata l’osteoporosi quando a seguito di analisi specifiche si accerta che la consistenza delle ossa, è inferiore ad alcuni dati medi. Tecnicamente il nostro scheletro (composto solo da 1,2 kg di calcio) è una struttura di collagene, dove alloggiano le cellule osteoblasti ed osteoclasti in perenne attività (fenomeno del rimodellamento). Le cellule osteoclasti sono in grado di distruggere ogni giorno, parte del tessuto, restituendo il calcio al sangue e nella stessa giornata (maggiormente di notte) le cellule osteoblasti lo ricostruiscono (utilizzando il calcio nel sangue)
L’osteoporosi è semplicemente lo sbilanciamento tra il tessuto distrutto e quello ricostruito (processo che dura tutta la vita), che purtroppo con l’avanzare dell’età ed in base al nostro stile di vita, alla nostra alimentazione e alla carenza di microelementi, tende ad andare in deficit (negativo).
Un motivo che causa tale sbilanciamento è dato dall’assenza dei micronutrienti necessari alla ricostruzione: vitamina D, minerali di calcio e potassio (senza mattoni una casa non si costruisce). Anche per questo si consiglia l’integrazione. Inoltre è fondamentale che la funzionalità dell’ormone del Gh e della vitamina C, deputati, tra i vari compiti, alla ricostruzione ottimale dei tessuti, compreso quello osseo
Un altro problema che sbilancia il processo e quindi causa l'osteoporosi riguarda l’acidosi.
Infatti quando il corpo è in acidosi, c’è la necessità di ridurla, utilizzando il calcio (alcalino) presente nelle ossa, riportando così il ph a valori normali (il nostro scheletro rappresenta il vero magazzino dei minerali necessari al corpo).
Il consumo di amidi e zuccheri è la principale causa dell'osteoporosi
Abbiamo già parlato dell’osteoporosi e siamo tutti d’accordo che rappresenta un’emergenza sanitaria per le persone anziane, soprattutto per le donne. La medicina ufficiale ha già trovato risposte e soluzioni: qualche pillola per contrastare un fenomeno considerato normale ed ineluttabile.
Allora ci dovrebbero spiegare:
Come mai ci sono persone che arrivano a 110 anni senza grossi problemi di osteoporosi?
La verità ancora una volta è sepolta sotto ricerche mediche che nessuno ha voglia di divulgare.
La medicina ufficiale sa perfettamente che uno dei motivi principali che causa lo svuotamento del calcio dallo scheletro, è l’utilizzazione che ne fa il nostro corpo, di esso, per contrastare l’acidità del sangue. Difatti ancora una volta, il nostro metabolismo ha come priorità assoluta, salvarci la vita. L’omeostasi del nostro sangue deve mantenere un livello di acidità di 7,35 (altrimenti si muore) e quindi, in caso di aumento di metaboliti acidi, il nostro corpo preferisce svuotare le ossa, utilizzando il calcio presente in esse, come minerale per tamponare l’acidità.
Ci dovremmo domandare: Cosa genera le scorie acide che finiscono poi nel sangue?
Abbiamo già approfondito tale aspetto, parlando dell’acidità tissutale e la causa, ancora una volta è da imputare ai carboidrati. La via energetica del glucosio genera scorie acide (atomi H+ e piruvato), che quando escono dalla cellula, finiscono nella matrice e poi nel sangue.
Inoltre i cereali hanno un effetto chelante (tramite i fitati), inibendo l’intestino all’assorbimento dei minerali come il magnesio, il potassio ed il calcio, fondamentali per la ricostruzione delle ossa.
Un altro aspetto fondamentale riguarda l’ormone del Gh, deputato alla fase anabolica dello scheletro. Difatti come tutti i tessuti, anche quello osseo è composto di matrice (quindi collagene), e subisce una fase catabolica ed una anabolica. L’attivazione degli ormoni dell’insulina e del cortisolo (per colpa dei carboidrati) inibisce le ghiandole surrenali alla produzione di Gh (ormone della crescita; rif. pag. 181) con il conseguente rallentamento dell’azione anabolica (ricostruzione ossea). Quindi avviene uno squilibrio, tra la fase in cui il corpo demolisce la struttura ossea e la fase in cui invece il corpo dovrebbe ricostruire quei tessuti, causando un bilancio negativo, che nel tempo indebolirà lo scheletro e causerà l'osteoporosi.
Un altro aspetto essenziale è la carenza di vitamina D, che come avete potuto leggere nel capitolo dedicato, è essenziale al metabolismo del calcio, mantenendo in buono stato il nostro scheletro. Tale carenza è dovuta al poco tempo trascorso all’aperto, impedendo alla nostra pelle di produrre questa preziosa vitamina con l’ausilio della luce solare. Un altro motivo che inibisce la produzione endogena di vitamina D è l’acidosi tissutale, che richiamando eccessive quantità di calcio nel sangue, attiva il meccanismo di feedback negativo. Ovvero i reni, credendo di esser difronte ad un eccesso di calcio nel sangue, eliminano la vitamina D per evitare l’assorbimento di tale minerale dall’intestino.
L’integrazione può essere un valido aiuto per prevenire e curare l’osteoporosi. Difatti con essa si può agire su diversi fronti.
1) Integrare i seguenti micronutrienti attivi nel processo ricostruttivo delle ossa.
- La vitamina D ha tra le sue funzioni più conosciute quella di regolare sia il metabolismo del calcio compresa una maggiore assimilazione di tale minerale dall’intestino che l’attività dei fibroblasti (cellule che costruiscono l’osso). Inoltre aumenta la potenza muscolare, fattore sinergico per il buono stato delle ossa.
- La vitamina C è essenziale nel processo di produzione del collagene (anche quello che compone le ossa e le cartilagini). È difatti utilizzata per migliorare la cura di fratture, dell’osteomalacia e del rachitismo.
- Il magnesio è uno dei minerali più presenti nello scheletro. Svolge una funzione di crescita e rinforzo delle ossa.
- Il fosforo contribuisce all’assorbimento del calcio (nello scheletro il rapporto è di un atomo di fosforo ogni 2,5 di calcio).
- Il calcio è ovviamente il minerale più presente nelle ossa, quindi la sua assunzione è determinante per mantenere in buono stato le nostre ossa. Soprattutto in tarda età, quando il nostro metabolismo diminuisce il tasso di assimilazione del calcio.
- L’arginina è un aminoacido di cui è composta la matrice cellulare delle ossa. Stimola inoltre la produzione dell’ormone Gh (importante per la ricostruzione delle ossa).
- La lisina è un aminoacido che agisce nella formazione dei tessuti connettivi osseo-cartilagineo e migliora l’assorbimento del calcio nell’intestino (evitando l’eliminazione di tale minerale attraverso l’urina).
2) L’aumento della fase ricostruttiva del nostro corpo, che tra i vari tessuti vede anche lo scheletro coinvolto nel processo catabolico/anabolico.
Elenco dei nutrienti necessari: lisina, ornitina, prolina, glutammina, arginina, tirosina, vitamina C, vitamina D, melatonina.
Le spiegazioni sul loro effetto le trovate nel capitolo La sarcopenia e l’integrazione.
3) Contrastare le malattie degenerative dello scheletro come l’artrosi.
Elenco dei nutrienti necessari: chiodi di garofano, zenzero, cannella, curcuma, metionina, omega 3.
Le spiegazioni sul loro effetto le trovate nel capitolo L’artrosi e l’integrazione.
4) Contrastare le malattie degenerative dello scheletro come l’artrite.
Elenco dei nutrienti necessari: chiodi di garofano, zenzero, picnogenolo, calcio, rame, vitamina B9, vitamina B3, omega 3, vitamina D.
Le spiegazioni sul loro effetto le trovate nel capitolo L’artrite e l’integrazione.
5) Ridurre l’acidosi tissutale (e quella del sangue) obbliga il nostro corpo ad utilizzare il calcio delle nostre ossa per ripristinare l’equilibrio basico.
Elenco dei nutrienti necessari: vitamina D, calcio.