STITICHEZZA ED EMORROIDI
La stitichezza è la causa delle emorroidi
Le emorroidi sono dei cuscinetti morbidi e molto vascolarizzati, composti da un tessuto connettivo ad alto contenuto di fibre elastiche e collagene, situati nella parte finale dell’ano. La loro funzione è quella di preservare la continenza fecale, gonfiandosi o sgonfiandosi in base alle esigenze.
Quando le emorroidi si dilatano eccessivamente dando luogo alla formazione delle varici (deformazione dei vasi sanguigni), si parla di “malattia emorroidaria”, comunemente ed erroneamente definita emorroidi.
La malattia è piuttosto diffusa, infatti coinvolge circa il 50% della popolazione italiana con età superiore ai 30 anni.
Il suo stato patologico è distinto in quattro gradi, in base alla gravità del fenomeno.
- Nel primo grado le emorroidi rimangono all’interno dell’ano (visibili solo con l’esame anoscopico) ed il paziente si accorge della patologia, per una presenza leggera di sangue nelle feci, senza avvertire dolori.
- Nel secondo grado, le emorroidi pur rimanendo nell’ano, fuoriescono al momento della defecazione per rientrare subito dopo. In tale stadio, il paziente avverte fastidio e sanguinamento.
- Nel terzo stadio, le emorroidi prolassano definitivamente all’esterno dell’ano, ma è ancora possibile riposizionarle manualmente all’interno. In questa condizione il paziente avverte molto più dolore, con forte presenza di sangue.
- Il quarto stadio è invece caratterizzato dal prolasso delle emorroidi, che non possono in nessun caso rientrare all’interno dell’ano.
Nel terzo e quarto grado possono avvenire dei trombi, che portano all’indurimento delle emorroidi, produrre dolori lancinanti (essendo un tessuto molto sensibile) ed infine causare notevoli disagi, fino a rendere quasi impossibile la defecazione.
Quali sono le cause che portano alle malattia delle emorroidi?
Le cause della malattia delle emorroidi
Le cause che portano alla degenerazione del tessuto delle emorroidi sono sostanzialmente di due tipi: da una parte l’infiammazione del tessuto (di cui sono composte le emorroidi), dall’altra l’azione fisica del passaggio delle feci dure (problemi di stitichezza e difficoltà a defecare). Difatti lo sforzo addominale promosso da chi ha problemi di stitichezza, unito all’abrasione delle feci indurite, provoca a lungo andare il prolasso delle emorroidi già infiammato (anche le donne durante il parto possono essere vittime di tale patologia). In conseguenza di ciò, l’alimentazione ricca di zucchero e povera di fibre, agisce in entrambe le cause sopra descritte (lo approfondiremo nei prossimi capitoli).
Il consumo di amidi e zuccheri può causare la stitichezza e la malattia delle emorroidi
Le funzioni corporee dovrebbero essere l’ultimo dei nostri problemi. Il corpo umano è stato progettato dall’evoluzione, in modo da non dipendere dalle nostre azioni volontarie, in una specie di automatismo. Difatti in genere, non pensiamo a quando dobbiamo mangiare, perché sarà il nostro corpo ad avvertirci tramite lo stimolo della fame. Lo stesso vale per la sete o per il sonno.
Certo non ci sforziamo per andare a fare pipì, perché è uno stimolo naturale che si presenta al momento giusto (quando la vescica è piena).
Anche la defecazione è un’azione naturale stimolata, quando serve, dal nostro corpo.
Al contrario, oggi gran parte della popolazione ha sempre più difficoltà nella defecazione (stitichezza), sforzandosi nella funzione corporea, quando invece dovrebbe risultare una delle più naturali delle funzioni umane.
Nel regno animale non troverete mai degli animali con problemi di stitichezza, anche perché se così fosse, senza lassativi morirebbero. Al contrario noi umani troviamo, piuttosto normale, soffrire di tale patologia. Siamo abituati a prendere lassativi, erbe miracolose o come suggeriscono i medici “di mangiare più fibre”.
La domanda che ci dovremmo porre è la seguente:
Perché a volte le feci sono dure come sassi e abbiamo difficoltà ad espellerle?
Possibile che l’evoluzione non abbia trovato un modo per risolvere lo scomodo e banale problema di stitichezza?
Le risposte sono sempre le stesse: il consumo di carboidrati ha creato un problema nuovo che l’evoluzione non aveva previsto.
Vi ricorderete che l’assunzione di amidi e zuccheri causa ritenzione idrica, dovuta al sale trattenuto dall’aldosterone (l’insulina lo utilizza per obbligare le cellule a prendere il glucosio).
L’evoluzione non aveva previsto la necessità di attivare la ritenzione idrica e quindi non ha predisposto dei campanelli di allarme (senso della sete) per stimolarci a bere più acqua.
Quando il sale che finisce nel sangue e nella matrice extracellulare richiama l’acqua e non avendo bevuto a sufficienza, la trattiene dal chimo alimentare (nell’intestino cieco) durante la formazione delle feci, che ovviamente saranno meno idratate e più dure causando la stitichezza. Lo stesso effetto lo riscontriamo per l’urina, che risulterà meno abbondante e di un colore paglierino.
Al contrario un’alimentazione a base di proteine, grassi e vegetali, ci permetterà di ritornare a delle funzioni corporee regolari e naturali.
Una delle conseguenze dirette della stitichezza è la malattia delle emorroidi, alla quale si aggiunge un altro fattore scatenante, ovvero l’infiammazione delle emorroidi (cuscinetto di tessuto vascolarizzato). Tale tessuto, ad alto contenuto di fibre elastiche, è anche molto ricco di capillari e la sua elasticità permette di assolvere il compito di tenere chiuso l’ano. L’infiammazione di questo tessuto, aumenta esponenzialmente l’azione degenerante del passaggio delle feci dure, causando un’accelerazione della patologia delle emorroidi. Il motivo principale dell’infiammazione tissutale è il consumo di carboidrati (derivati da amidi e zuccheri) che tende ad influenzare maggiormente i tessuti molli del nostro corpo (infiammazione e ritenzione idrica).
L’integrazione può essere un valido aiuto per contrastare la stipsi e la formazione delle emorroidi.
1) La riduzione di glucosio nel sangue permette di diminuire sia l’uso dell’insulina da parte del nostro corpo che la ritenzione idrica.
Elenco dei nutrienti necessari: curcuma, resveratrolo, epigallocatechina gallato, cannella, taurina, glutammina, carnitina, arginina, potassio, magnesio, manganese, vitamina D, vitamina B1, cromo.
Le spiegazioni sul loro effetto le potete trovare nel capitolo “Il diabete e l’integrazione”.
2) Diminuire la secrezione del cortisolo, per evitare la produzione di glucosio endogeno e quindi della ritenzione idrica.
Elenco dei nutrienti necessari: cordyceps sinensis, schisandra, tribulus terrestris, ginseng, teanina, rhodiola rosea, magnonolo e onochiolo, tirosina, fosfatidilserina, melatonina, vitamina D.
Le spiegazioni sul loro effetto le trovate nel capitolo “L’ipercortisolemia e l’integrazione”.
3) Miglioramento del micro circolo venoso-arterioso per ridurre l’infiammazione delle emorroidi.
Elenco dei nutrienti necessari: esperidina, picnogenolo, quercetina, resveratrolo, epigallocatechina gallato, chiodi di garofano, zenzero, curcuma, taurina, prolina, cisteina, carnitina, arginina, calcio, selenio, rame, potassio, magnesio, vitamina E, vitamina D, vitamina C, vitamina B7, vitamina B3.
Le spiegazioni sul loro effetto le trovate nel capitolo “L’arteriosclerosi e l’integrazione”.