ALLERGIA
Le IgE del sistema immunitario causano il rilascio di istamina con aumento del fenomeno dell'allergia
Nonostante l'allergia rappresenta una delle emergenze sanitarie nazionali, non sono considerate pericolose, finendo per essere percepite dalla gente come un fenomeno normale, se non addirittura naturale. Considerate che dagli anni ‘70 ad oggi i casi di allergia sono aumentati del 30-50% fino a coinvolgere circa il 15% dell’intera popolazione.
Ad esempio la dermatite atopica, coinvolge il 10-15% dei bambini, la rinite allergica fino al 30% della popolazione e l’asma il 10% degli italiani.
Lo Eaaci (European Academy of Allergy and Clinical Immunology) ritiene che l'allergia sia la quarta malattia più diffusa in Italia e che nel 2050 arriverà a coinvolgere più del 50% della popolazione. La medicina ufficiale risponde a questa catastrofe fornendo armi contro l'allergia assolutamente inutili come antistaminici ad uso topico (per fenomeni irritativi locali), antistaminici ad uso orale (spray nasali o pillole) o utilizzando il cortisone (per casi molto gravi). Questi prodotti farmaceutici, nonostante rappresentino uno dei più redditizi canali per le società farmaceutiche, in cambio non assicurano la guarigione dall'allergia, ma al massimo un sollievo dei sintomi.
Innanzitutto vediamo nel dettaglio come compare e si scatena l'allergia
Gli attori della risposta all'allergia
Gli attori principali dell'allergia sono le cellule del nostro sistema immunitario. Esse attuano un meccanismo che dovrebbe difenderci dall’invasione di batteri ma la sua azione esagerata, infiamma i tessuti. Nello specifico, i primi responsabili sono gli anticorpi detti immunoglobuline di tipo E (IgE), i quali si legano ai recettori presenti sia sui mastociti che su quelle dei leucociti basofili. Le IgE permettono a tali cellule del sistema immunitario di attivarsi ogni qual volta sono in presenza di un determinato antigene (polline, polvere, etc.), rilasciando le citochine infiammatorie, l’istamina, l’eparina e l’acido arachidonico. L’effetto è quello di rendere permeabili i vasi sanguigni (facendo trasudare la linfa nei tessuti) causando i tipici fenomeni della allergia (rigonfiamento della pelle, pruriti, arrossamento, infiammazione). Esistono diverse tipi di allergia che ha nomi diversi in base al la parte del corpo interessata. Se i tessuti coinvolti sono quelli polmonari si parla di asma, se è la pelle si parla di dermatite, se sono le mucose di riniti, etc.
Ma per quale motivo avviene una super produzione di IgE?
In effetti ai soggetti che soffrono di allergia è riconosciuta una superiore capacità di produzione di tali IgE, ma tale qualità la si acquisisce nel tempo, ciò vale a dire che non si nasce con l'allergia. Pare che tutto dipenda da una presenza eccessiva di linfociti Th2, preposti alla distruzione di batteri e funghi. I linfociti Th2 difatti producono delle citochine chiamate interleuchina-4 (IL-4), IL-3 e IL-5, che globalmente inducono la moltiplicazione dei basofili e dei mastociti. A loro volta i linfociti Th2 possiedono il recettore istaminico H2, che li induce alla proliferazione. Quindi un’eccessiva presenza di istamina nel nostro metabolismo diventa il fattore scatenante dell’infiammazione che poi viene mantenuta attiva dalla presenza di mastociti e basofili (stimolati dalle IgE legate alla loro membrana). Quindi ogni qual volta incontrano un antigene viene scatenata la reazione allergica.
Ma quali sono gli antigeni che attivano le IgE?
Gli antigeni reattivi alle IgE
Le sostanze che causano l'allergia sono moltissime e sono di derivazione sia animale che vegetale. In effetti ad attivare le IgE sono le proteine presenti all’interno della sostanza. Gli elementi più comuni di tipo vegetale sono i pollini delle erbe (graminacee) e degli alberi (pioppo, betulla, salice, etc.), funghi e miceti (muffa).
Quelli di tipo animale sono la forfora del gatto, del cane e gli acari (presenti nella polvere).
Nel mondo primitivo, questi allergeni erano presenti in quantità assolutamente più elevate che ai nostri giorni (immaginate l’umidità e la polvere di una grotta) e non creavano questo tipo di reazione nell’uomo. Al contrario, nel mondo ultra civilizzato, il nostro sistema immunitario è reso iperattivo da altre cause (per lo più alimentari) trasformando questi antigeni in agenti scatenanti l'allergia.
Il consumo di amidi e zuccheri è la causa principale della scatenarsi dell'allergia
Abbiamo visto che l'allergia e le intolleranze alimentari sono in vorticoso aumento e più andiamo avanti con l’età, più ci accorgiamo di diventare intolleranti ad alcuni alimenti o addirittura siamo soggetti a crisi allergiche.
Più volte ci siamo sentiti dire che ciò dipende dal nostro sistema immunitario, che ad un certo punto diventa super attivo e reagisce ad un determinato alimento o allergene, creando una risposta infiammatoria eccessiva, con la produzione di IgE.
Quante volte ci siamo riproposti di sottoporci ad esami di tipo diagnostico per comprendere quali alimenti sono per noi più reattivi, nella speranza poi, di eliminarli dalla nostra dieta e ripristinare il corretto funzionamento del nostro sistema immunitario?
Chi lo ha fatto si è sicuramente reso conto che i cibi, che per un periodo sono risultati più reattivi, una volta eliminati dalla dieta, sono diventati poi meno invasivi, mentre al contrario altri alimenti ai quali il nostro corpo era indifferente, diventano di colpo reattivi. Ciò accade perché il nostro sistema immunitario si sensibilizza in base alla quantità di proteine che il singolo alimento contiene. Quindi se si mangia più spesso un alimento, ben presto comparirà anche la risposta immunitaria alle proteine in esso contenute.
A nulla servirà incominciare ad eliminare gli alimenti per noi più sensibili, se non ci porremmo l’obbiettivo invece di ripristinare l’equilibrio della flora batterica intestinale. È infatti proprio la disbiosi il motivo principale dell’insorgenza delle intolleranze alimentari. Quindi, rimarchiamo ancora un volta che è l’introduzione di alimenti amidacei e di zuccheri la causa delle allergie e dell’intolleranza alimentare.
Abbiamo già spiegato nel capito della disbiosi, come i carboidrati complessi (pane, pasta, pizza, riso, legumi e patate) inducano una maggiore produzione di batteri fermentativi, putrefattivi e della candida, i quali aggrediscono il bolo alimentare portando le proteine alla putrefazione. Vi ricorderete che l’istamina e le altre ammine biogene (putrescina, cadaverina, spermidina, spermina, ect.) provengano dalla decarbossilazione delle proteine. Il nostro corpo sarebbe in grado di degradare queste ammine utilizzando gli enzimi Dao, Mao e Pao presenti nell’intestino, ma purtroppo la produzione di scorie acide, prodotte dai batteri fermentativi e dalla candida, inibiscono la produzione di questi enzimi. Inoltre con il fenomeno della permeabilità intestinale (Leaky Gut Syndrome) le particelle di istamina (e le altre ammine) giungono insieme alle proteine non scomposte direttamente nel torrente sanguigno. L’istamina stimola la proliferazione dei linfociti Th2 (tramite il recettore H2), i quali tramite le interleuchine IL-3 ed IL-5 stimolano gli eosinofili e i mastociti a produrre di altra istamina e di acido arachidonico capaci di promuovere altre sostanze infiammatorie (che causano l’infiammazione dei nostri tessuti).
Infine la produzione della interleuchina IL-4 (prodotta dai linfociti Th2) inibisce la riproduzione dei linfociti Th1 (quelli che combattono i virus e le cellule tumorali) con un aumento della produzione dei linfociti Th2 (che combattono i batteri), aumentando ancora una volta la produzione di istamina. La interleuchina IL-4 stimola i linfociti B alla produzione delle immunoglobuline IgE, che si legheranno agli eosinofili e ai mastociti, predisponendoci all’allergia. Se poi siamo di fronte a stimoli allergeni come acari (polvere), polline e graminacee, la massiccia presenza delle IgE causerà i classici sintomi della rinite allergica, come starnuti, aumento di secrezione di muco, chiusura del dotto nasale, pruriti, eritemi cutanei. Inoltre l’aumentata presenza di batteri (disbiosi) causa una maggiore produzione di linfociti Th2 e di plasmacellule (linfociti B) presenti nella mucosa intestinale, incrementando l’effetto sopra descritto. Solamente il ripristino delle condizione di omeostasi e quindi l’eliminazione di amidi e zuccheri, potranno riportarci ad un sistema immunitario non iper attivo.
L’integrazione può essere un valido aiuto per prevenire e curare l'allergia e le intolleranze alimentari.
L’azione svolta dai vari micronutrienti opera su diversi fronti d’intervento:
1) Attivazione degli enzimi Dao, Mao e Pao che sono in grado di degradare le ammine biogene, trai cui l’istamina, responsabili dell’aumento della risposta immunitaria e, nel contempo ridurre l’acidosi responsabile invece della loro inibizione.
La vitamina C è il micronutriente che più di altri ha dimostrato un’efficacia specifica nell’attivazione di questi enzimi.
2) Evitare l’acidosi tissutale responsabile principale del fenomeno di riduzione dell’attività degli enzimi Dao, Mao, Pao.
Elenco nutrienti necessari: vitamina D, calcio.
Le spiegazioni sul loro effetto le trovate nel capitolo L’acidosi e l’integrazione.
3) Regola il sistema immunitario soprattutto delle cellule dendritiche, responsabili del processo di identificazione degli antigene not self e registe della risposta immunitaria.
Elenco dei nutrienti necessari: quercetina, epigallocatechina gallato, chiodi di garofano, ornitina alfa-chetoglutarato, glutammina, N-acetil cisteina, zinco, rame, vitamina E, vitamina B12, vitamina B8, vitamina B7, vitamina B6, vitamina A, vitamina D, vitamina C. Le spiegazioni sul loro effetto le trovate nel capitolo Le malattie infettive e l’integrazione.
4) Contrastare la disbiosi, la Sibo e la permeabilità intestinale, responsabili della formazione delle ammine biogene.
Elenco dei nutrienti necessari: vitamina B9, chiodi di garofano, origano, zenzero, cannella, curcuma, pepe nero.
Le spiegazioni sul loro effetto le trovate nel capitolo Le malattie intestinali e l’integrazione.
5) Diminuire la secrezione del cortisolo, per evitare la distruzione dei linfociti Th1 e il disequilibrio del sistema immunitario.
Elenco dei nutrienti necessari: cordyceps sinensis, schisandra, tribulus terrestris, ginseng, teanina, rhodiola rosea, magnonolo e onochiolo, tirosina, fosfatidilserina, melatonina, vitamina D.
Le spiegazioni sul loro effetto le trovate nel capitolo L’ipercortisolemia e l’integrazione.